
©Denis Masi
INFANZIA E GIOVINEZZA Camilla Adami, nasce Camilla Cantoni Mamiani della Rovere il 20 gennaio 1939 a Milano, da padre nobile di origine ebraiche e madre cattolica. A soli quattro anni la sua vita riceve un colpo terribile, suo padre e sua nonna vengono portati via dalle SS, divisione Leibstandarte "Adolf Hitler", nella villa Cantoni ad Arona sul Lago Maggiore. Di loro non si saprà più nulla. La sua vita sarà dedicata alla battaglia contro le paure e le vertigini del vuoto. Dopo la scomparsa del padre, trascorre l’infanzia con i suoi due fratellini, i gemelli Andrea e Gianluca, nella villa di famiglia della madre Resy Gattico a Maggiora sulle colline novaresi, dove inizia ad andare a scuola. Intorno al 1948, trasferiti a Milano, i tre fratelli frequentano le scuole cattoliche, i due gemelli il Gonzaga e Camilla il Sacro Cuore dove inizia a dare sfogo alla sua creatività e immaginazione scrivendo storie fantastiche. Frequenta poi il liceo Manzoni per terminare gli studi liceali al liceo artistico delle Suore Orsoline dove trova la sua vocazione che la porterà a iscriversi all’Accademia di Brera. Già ai tempi di Brera era considerata un'artista di talento. Negli anni '50, tra l’Accademia, che allora era per lei il massimo della libertà espressiva, e il Bar Jamaica, inizia a frequentare artisti e intellettuali come il pittore Bepi Romagnoni, il pittore e scrittore Emilio Tadini, Gianni Colombo futuro designer, lo scrittore Dino Buzzati, il regista Giancarlo Romani Adami che nel 1958 le presenta suo fratello Valerio che, già diplomato a Brera, iniziava la sua carriera di artista. 1960-1980 Valerio e Camilla si innamorano e si sposano nel 1962. Da quel momento la loro vita si trasforma in una storia di grandi incontri, viaggi in tutto il mondo, successi che li vedono protagonisti per oltre sessant’anni di un legame indissolubile che ha avuto al suo centro l’arte, il rispetto e l’amore. Vive con Valerio i primi anni '60 a Villa Cantoni ad Arona, luogo di incontro e scambio tra amici artisti che provenivano da ogni parte del mondo, come il poeta Edouard Glissant, lo scrittore attivista cubano Carlos Franqui, la pittrice Titina Maselli, Dino Buzzati, il pittore spagnolo Eduardo Arroyo, il filosofo Jacques Derrida e molti altri. Gli Adami scelgono come città d’elezione Parigi dove nel 1975, grazie alla segnalazione di Aimé Maeght, mercante di Valerio e amico carissimo di entrambi, acquistano un bellissimo appartamento a Montmartre nello stesso edificio di rue Becquerel dove aveva vissuto Gala con Salvador Dalì. Da quel momento Camilla diventa l’animatrice della mondanità intellettuale di Parigi. Non c’era artista, direttore d’orchestra, scrittore o filosofo che passando da Parigi non trascorresse una serata in casa loro. Camilla imbastiva cene per decine di persone in poche ore e aveva la capacità mettere insieme intelligenze cosi diverse da creare un vero e proprio salotto culturale. Sicura del talento di suo marito, per i primi vent'anni anni di matrimonio decide di sostenerlo e dedicarsi a creare intorno a loro una rete di conoscenze che permette a lui di dedicarsi anima e corpo al disegno e alla pittura. A metà degli anni '70 ha occasione di collaborare come scenografa per il teatro in Francia al Festival di Carpentras, come designer per Elio Fiorucci, di cui poi resterà amica per tutta la vita, e poi per il canale televisivo francese FR3. 1980-2000 Nei primi anni '80 riprende in mano la matita, deposta dai tempi dell’Accademia, e in pochi anni stupisce tutti. In quei primi vent'anni aveva conosciuto importanti artisti contemporanei, preso parte a dibattiti sulla modernità e acquisito una solida conoscenza intellettuale delle arti, acquisito maturità e sviluppato una grande consapevolezza sul ruolo dell’arte e dell’artista. Sebbene la figurazione non fosse più in prima linea negli anni '80, con la scena dominata dalla video arte, dalla fotografia, da performance e installazioni, Camilla Cantoni Adami sceglie di esplorare con la matita e il pennello proprio la figura, il corpo e la natura nella sua ricerca di un rapporto viscerale e autentico con l’arte. Matita e foglio, immense dimensioni, per affrontare paure umane e provare a governare quel caos in cui sentiva si trovava l’essere umano inerme. Unica risorsa: la forza del corpo, la passione e la sensualità. Inizia nel 1980 a disegnare una serie di ritratti a grandi dimensioni di amici intellettuali tra cui Italo Calvino, Jacques Derrida, Jacques Dupin, Luciano Berio, Saul Steinberg, che vengono esposti alla Galleria del Naviglio di Milano. I ritratti mostrano da subito il suo grande talento sia dal punto di vista tecnico che nella capacità di cogliere le ombre e le inquietudini dell’animo umano. Da quando riprende la matita in mano Camilla Cantoni Adami non intitola le singole opere, ma le raccoglie in serie tematiche che sono tasselli di un puzzle molto più grande nel quale l'artista si immerge. La sua sarà un'operazione di ricerca senza bussola di una verità possibile e inaccessibile. Il mistero, le paure, i conflitti, il corpo, la natura, gli animali, diventeranno protagonisti di un viaggio senza meta negli abissi della relazione fra l'artista e il mondo. A partire dai primi anni '90, gli Adami trascorrono le estati a Meina, sul Lago Maggiore, dove Valerio costruisce un grande atelier e Camilla si ritaglia una "stanza tutta per sé" nel pollaio situato nel bosco del giardino della casa, uno spazio estremamente frugale all'aperto, coperto da una tettoia e da una rete. Quel tavolato di legno immerso nella natura ed esposto alle intemperie la teneva in contatto con le sue esplorazioni. Ad accompagnarla sempre la sua amata radio e la Domenica Quiz che ritmava il tempo delle sue giornate. Tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90 dipinge la serie di opere di grande formato dal titolo «Vertigine e contaminazione», con corpi nudi appesi a corde che fluttuano nel vuoto avvolti in una sorta di magma (si appendeva ai piedi alle scale del suo atelier nel quartiere di Alésia a Parigi e si auto fotografava, oppure faceva lo stesso con le amiche quando venivano a trovarla). Nei primi anni ‘90 la troviamo come attrice interpretare una pittrice vicina di casa della protagonista del film “Caldo Soffocante” di Giovanna Gagliardo. Questa non è la sua prima esperienza nel mondo del cinema, infatti nel 1971 partecipa al film “Vacanze nel Deserto” scritto da Valerio Adami e con la regia di Giancarlo Romani Adami, insieme a Aldo Mondino, Dino Buzzati e l’amico pittore Erró. Inoltre nel 2020 apparirà nel ruolo di sé stessa nel documentario di Hejer Charf “[A]nnées en parenthèses”. Alla fine degli anni '90 nel suo nuovo atelier al Marais dipinge la serie “Conflitti” dove, grazie a immagini che acquista dall’agenzia Reuter, ritrae donne e uomini reduci dalla guerra del Kosovo su cui proietta video d’archivio dei telegiornali dell’epoca. Nella sua mostra del 1999 "Le Paure" presso la Mole Vanvitelliana di Ancona, queste immagini prendono un ritmo e un grande vigore espressionistico, invitando a una risposta e a una responsabilità, come scrive Paolo Fabbri nel testo critico dell'esposizione. 2000-2020 Negli anni 2000 inizia a disegnare con matita e carboncino la serie “Primati”, scimmie, scimpanzè e babbuini raffigurati con la stessa forza espressiva dei ritratti degli amici intellettuali. Gli occhi di quei primati bucano la carta o la tela e arrivano dritti al cuore dello spettatore che si sente chiamato a un dialogo sordo e impossibile con una natura da cui ormai ha preso distanze insormontabili. Dal 2010 dipinge “Rituali magici”, la serie che racconta un mondo non accessibile alla razionalità umana, abitato, come ha scritto il filosofo Michel Onfray, dal “soffio delle piume di un’ala, dal passaggio delle grinfie di un sauro, dal flusso d’aria soffiato da un rettile in collera, dal fischio dolce d’un serpente che si apre un passaggio sotto la pelle del deserto, dal canto notturno dei gracidii di rospi in calore, da salamandre in attesa”. Trova nella scultrice Nisa Chevenement un’amica d’anima e d’arte e insieme espongono in diverse mostre tra Francia, Messico e Cina. Dal 2015 dipinge anche quadri più piccoli che assembra in composizioni sceniche quasi a raccontare storie intime e insieme universali di parti di corpi, dèi indiani, volti deformati. Uno degli ultimi suoi cicli, del 2020, è ispirato agli ambienti domestici ritratti dal pittore Edouard Vuillard, le cui opere aveva visto quarant'anni prima a New York. Questo ciclo si collega anche alla serie "Femmes Fatales", realizzata tra il 2016 e il 2020, che ritrae donne in età differenti nei loro interni domestici che con i loro sguardi osservano lo spettatore e lo richiamano a sostare nel mistero della relazione. Tra il 2021 e il 2022, Camilla Cantoni Adami realizza la sua ultima serie "Grand Hotel". Muore nella sua casa di Meina affacciata al suo amato Lago Maggiore il 13 maggio 2023 a seguito di una malattia. Camilla Adami lascia un corpus di opere che ci invitano per mano nel profondo della nostra natura umana e animale e ci aiutano ad affrontare le nostre paure senza maschera né veli. Hanno scritto di lei Jacques Derrida, Paolo Fabbri, Omar Calabrese, Jaques Dupin, Michel Onfray, Jane Kramer e altri critici e filosofi. UN SUO BREVE RITRATTO "Come era tradizione in Francia a quell'epoca, ho preso il nome di mio marito, Adami, e da quel momento ho sempre firmato le mie opere Camilla Adami - raccontava a chi le chiedeva ragione di perché non firmasse con il suo cognome da nubile, Cantoni Mamiani. Così, nella memoria di tutti coloro che l'hanno conosciuta come artista, è sempre stata Camilla Adami. L'artista ha cercato, anno dopo anno, tela dopo tela, la propria strada, “con una passione per la pazienza, la resistenza, l'energia per attendere, anche l'imminenza, ne conosco pochissimi esempi nella pittura”, ha scritto il filosofo e suo grande amico Jacques Derrida. Lascia anche ricordi indelebili nella memoria dei suoi amici e amiche e in chi ha avuto la fortuna e la grazia di conoscerla, di parlare con lei, di sedersi alla sua tavola e trovarsi di fronte a chi non aveva paura di guardare in faccia la dimensione più ruvida dell'esistenza. Si vestiva in modo stravagante, le piaceva tutto ciò che era anticonformista, che non rispondeva a degli ordinari criteri estetici, fino alle ultime provocazioni, anche artistiche, delle sue composizioni di pareti di quadri che strizzavano l'occhio al trash. Andare con lei ai mercatini dell'usato era un'esperienza estetica inedita, così come entrare nel suo armadio, dove giacevano ammucchiati i vestiti presi alle "pulci", da lei smontati e ricuciti a mano nella mattine prima di partire per l'atelier. Il suo connubio solidale con il marito Valerio Adami è stato una storia d'amore con due visioni dell'arte agli antipodi e per questo nutrienti a vicenda.
“Viviamo in un mondo pieno di cinismo, o forse svolgendo il ruolo di buffoni.
Io con la mia pittura cerco di toccare quelli che in qualche modo si sentono persi, in un mondo senza riferimenti, come esseri di un altro pianeta
che non si rivedono in questa terra”.

Mostre Personali
- 1983 Galleria del Naviglio, Milano1992 «Vertigini e Contaminazioni », Galleria Expositum, Città del Messico
- 1994 Galleria Kiron, Parigi
- 1995 Galleria Maya Tsoclis, Atene
- 1995 Palacio Almundi, Museo di Arte Contemporanea di Murcia, Spagna
- 1999 « Drag Queens », Galleria Aminta, Siena
- 1999 « Paure », a cura di Paolo Fabbri, Mole Vanvitelliana, Ancona
- 2001 « L’armonia dell’istinto », Palazzo delle Stelline e Centro Culturale Francese di Milano
- 2004 « L’Ange Déchu », Museo di Arte Moderna Villa Tamaris, La Seyne-sur-Mer, Tolone, Francia
- 2004 Palazzo Mazzolari Mosca, Pesaro
- 2006 « Retroscena », Sala Olympe de Gouges, Parigi
- 2011 « Primati » Usher Arte, Lucca
- 2011 « Eden »Galleria Zola/Cité du Livre, Aix-en-Provence, Francia
- 2011 Michel Onfray presenta il suo lavoro.Mediateca François Mitterand, Argentan, Francia
- 2012 « Re-Portraits », Galleria Popy Arvani, Parigi
- 2013 Centro Culturale Francese di Meknes, Marocco
- 2013 « La Corde Raide », Montréal, Canada
- 2013 Galleria Andréarte, Roma
- 2014 « Inside Outside » Klaus Steinmetz Contemporary, San Rafael de Escazù, Costa Rica
- 2015 La Nouvelle Galerie du Tunel, Charmey, Svizzera
- 2016 Centro d’Arte Contemporanea di Perpignan, Francia
- 2016 Spazio Arte, Borgo Ticino, Novara
- 2022 "Qui pro quo", Galerie Municipale Julio Gonzalez, Arcueil, Parigi
- 2022 "Art portfolio Gloire à l’Ukraine", Centre Cristel, Saint Malo, Francia
Mostre Collettive
- 1994 « Nuovo Barocco », a cura di Omar Calabrese, Genova
- 1999 Biennale di Shanghai, Cina
- 1999 « Giardini dell’Eros », Barcellona, Spagna
- 2000 « Giardini dell’Eros », Bergen, Norvegia
- 2008 Camilla / Valerio Adami, Casa di Elsa Triolet e Aragon, Moulin de Villeneuve, Francia
- 2009 Camilla / Valerio Adami, Società Promotrice di Belle Arti di Torino
-2010 The 4th Beijing International Art Biennale, China
- 2011 Camilla-Nisa, Médiathèque François Mitterrand, Argentan, Francia
- 2012 Corps (de femmes), Galerie Beckel Odille Boïcos, Paris
- 2013 « Il Cinema di Sisifo-100X di Nuovo »,installazione visiva di Hejer Charf , Maison de la Culture Plateau Mont-Royal, Canada
- 2014 « Eros », a cura di Dominique Païni, Galleria Odile Ouizeman, Parigi
- 2017 Alcune sue opere entrano nella collezione Jean-Jacques Lebel presso il Musée d’Arts di Nantes, Francia
- 2017 « Black Panthers » in occasione dell’evento « Poètiques de Résistance », con il patrocinio dell’Institut du Tout-Monde, La Maison de la Poesie, Parigi
- 2019 Camilla e Valerio Adami, Maison Elsa Triolet-Aragon, Saint-Arnoult-en-Yvelines, Francia
- 2019 Camilla e Valerio Adami, spazio Jacques-Villeglé, Saint-Gratien , Francia
- 2020 “Horizon: Petits Formats”, Centre Cristel, Saint Malo, Francia.
- 2024 Esprit Olympique, Centre Cristel, Saint Malo, Francia
